Red Bull pronta a sbarcare nel calcio italiano: nel mirino un club di Serie C e un nuovo stadio

Red Bull pronta a sbarcare nel calcio italiano

Red Bull ci riprova. Dopo anni di speculazioni e qualche contatto mai andato a buon fine, stavolta sembra tutto più concreto: il colosso austriaco sarebbe vicino all’ingresso nel calcio italiano, con un progetto che va ben oltre la semplice acquisizione di un club. In ballo c’è anche la costruzione di uno stadio di proprietà, elemento chiave della strategia Red Bull già vista in Germania, Austria e Brasile.

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L’obiettivo? L’Alcione Milano

Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui Il Sole 24 Ore, Red avrebbe puntato gli occhi sull’Alcione Milano, club milanese militante in Serie C ma con ambizioni chiare: salire in Serie B, costruire infrastrutture solide e aprirsi a investimenti internazionali. E qui entra in gioco Red Bull, pronta a fare il suo ingresso in Italia seguendo il solito copione: comprare, far crescere, dominare.

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Un nuovo stadio per iniziare

Uno dei motivi per cui Red ha sempre evitato l’Italia è la mancanza di stadi di proprietà, un problema diffuso nel nostro calcio. Ma l’Alcione, a differenza di club più blasonati, potrebbe offrire la possibilità di partire da zero, costruendo uno stadio moderno, efficiente e interamente controllato dalla società. In sostanza: meno burocrazia, più libertà di sviluppo.

Red Bull pronta a sbarcare nel calcio italiano

Il modello Red Bull: da Lipsia al Brasile

Non è la prima volta che Red Bull entra nel mondo del calcio. Il gruppo è già proprietario di:

  • RB Lipsia in Germania (oggi in Champions League),
  • Red Bull Salisburgo in Austria,
  • New York Red Bulls negli USA,
  • Red Bull Bragantino in Brasile,
  • e detiene una quota anche nel Paris FC.

Ovunque, la filosofia è la stessa: creare club moderni, con forti basi giovanili, e portarli ai vertici partendo da categorie minori. Un percorso che potrebbe ripetersi anche in Italia.

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E il Torino?

In passato, Red Bull aveva mostrato interesse anche per il Torino, ma la trattativa non è mai decollata. Il nodo? Lo stadio. Senza un impianto di proprietà, l’acquisizione non avrebbe avuto senso per gli austriaci, da sempre attenti all’efficienza gestionale.

Cosa cambia per il calcio italiano?

Se l’operazione andrà in porto, si tratterà della prima acquisizione di Red Bull nel calcio italiano. Un segnale importante, che potrebbe aprire la strada a nuovi investitori stranieri e – finalmente – a una cultura sportiva più orientata al futuro. Meno romanticismo, forse, ma molta più progettualità.

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