Quando la Banca è Obbligata a Risarcirti l'Intera Somma

Truffe Online: Quando la Banca è Obbligata a Risarcirti l’Intera Somma

Quando la Banca è Obbligata a Risarcirti l’Intera Somma? Con l’aumento dei pagamenti online, ci sono anche sempre più casi di frodi che mettono a rischio la sicurezza delle nostre carte di credito. Nonostante ciò, molte banche si rifiutano di rimborsare i clienti per i fondi rubati, adducendo il fatto che il cliente abbia utilizzato in modo improprio le sue credenziali. In queste situazioni, è possibile rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) per risolvere le controversie e ottenere un rimborso giusto e appropriato.

Quando la Banca è Obbligata a Risarcirti l'Intera Somma

Quali sono i meccanismi delle truffe online

Le truffe online, come il phishing, il vishing (tramite telefono) e lo spoofing (tramite messaggi), sono diventate sempre più sofisticate. Alcune delle tecniche più comuni includono:

Link malevoli: inviti a cliccare su link che portano a siti falsi, che sembrano simili ai siti affidabili. Qui le vittime senza accorgersene inseriscono le proprie credenziali, permettendo ai truffatori di effettuare pagamenti fraudolenti.

Contatti telefonici falsi: chiamate da persone che si fingono operatori bancari e richiedono dati personali per motivi di sicurezza.

Alcune persone utilizzano la consegna come mezzo per perpetrare truffe. Queste persone inviano comunicazioni false che richiedono un pagamento per sbloccare una consegna che è stata bloccata in modo fittizio.

Anche se cambiano le modalità, gli schemi utilizzati per accedere ai conti delle vittime rimangono gli stessi: rubare denaro o effettuare transazioni fraudolente. Purtroppo recuperare i fondi una volta sottratti è difficile, soprattutto quando gli autori delle truffe si trovano in paesi esteri senza accordi con l’Italia. Anche se la denuncia penale è un passo importante, spesso non porta a risultati concreti ma almeno permette di bloccare il conto o la carta utilizzati per la frode.

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Quando una banca deve rimborsare

Per garantire la sicurezza delle transazioni online, le banche devono rispettare gli standard stabiliti dalla normativa europea. Ciò include l’uso di autenticazione forte a due fattori (SCA) per confermare le operazioni. Questo metodo di protezione consente di identificare e bloccare tempestivamente qualsiasi attività non autorizzata, ad esempio attraverso notifica sul cellulare in caso di pagamento sospetto. La sicurezza dei nostri clienti è la nostra massima priorità.

Quando i clienti fanno contestazioni, gli istituti finanziari devono dimostrare di aver seguito gli standard di sicurezza stabiliti dalla direttiva europea PSD (implementata in Italia con il D.Lgs. n. 218/2017). Se non riescono a farlo, la banca deve rimborsare il cliente per le somme sborsate e, in caso di necessità, compensare ulteriori danni. Tuttavia, se emerge che il cliente è stato negligente e ha volontariamente fornito i suoi dati o li ha lasciati incustoditi, la banca non è tenuta al rimborso.

Cosa fare se la banca rifiuta la tua richiesta

Nel caso in cui la banca si rifiuti di restituire le somme che vi ha sottratto, è possibile fare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) come alternativa più economica e pratica rispetto a una causa civile. La presentazione del ricorso all’ABF è un passo preliminare e non esclude la possibilità di intraprendere un’azione legale successivamente.

Ci sono alcune condizioni che devono essere soddisfatte per poter presentare un ricorso, come ad esempio:

  • La disputa dovrebbe riguardare somme inferiori a 200.000 euro.
  • Per essere considerati come frode, i prelievi devono essere stati effettuati su conti correnti o rapporti finanziari collegati, come carte di credito, mutui, prestiti e altri.
  • Se hai avuto un problema con la tua banca e non hai ricevuto una risposta o hai ricevuto una risposta negativa entro 60 giorni (15 giorni per servizi di pagamento), puoi presentare un reclamo all’ABF entro un anno dalla data in cui è stato inviato il reclamo originale. È importante agire rapidamente per proteggere i tuoi diritti finanziari.
  • Non deve esserci un processo pendente per gli stessi fatti.
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La complessità dello strategico processo decisionale di AFF

Le decisioni dell’ABF non sono vincolanti per le banche, ma ci sono ripercussioni negative se non vengono rispettate. Ad esempio, l’istituto finanziario potrebbe essere visto negativamente dalla pubblica opinione e ciò potrebbe costituire un fattore aggravante in eventuali cause legali. Per questa ragione, la maggior parte delle banche preferisce semplicemente adeguarsi alle decisioni dell’ABF.

Per presentare un ricorso, è necessario compilare il modulo disponibile sul sito ufficiale dell’ABF. Assicurati di allegare prove documentali, come e-mail, messaggi di testo, estratti conto e corrispondenza con la banca. Una tassa di 20 euro è richiesta per la procedura e deve essere pagata in anticipo per coprire le spese amministrative.

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