Fase 2 di Piracy Shield: approvazione e costi
La Fase 2 di Piracy Shield comporta reingegnerizzazione e incremento spese
L’Autorità Garante per le Comunicazioni (Agcom) ha recentemente approvato una variazione di bilancio per sostenere i costi aggiuntivi della piattaforma nazionale antipirateria, Piracy Shield, per un ammontare di 256mila euro.
I maggiori costi sono principalmente legati all’espansione dei servizi cloud offerti da Microsoft, con l’ausilio di Telecom. Per garantire la continuità operativa della piattaforma, Agcom ha già impegnato 169mila euro per un ordine di 1.376 unità dei servizi Azure di Microsoft.

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La fase 2 di Piracy Shield prevede una reingegnerizzazione della piattaforma, affidata a un raggruppamento di aziende guidate da Accenture, e avrà un incremento previsto di spese di circa 100mila euro nel 2024, portando il budget totale a 2 milioni di euro.
La piattaforma è stata progettata per consentire ai fornitori di servizi internet di bloccare gli indirizzi IP associati a trasmissioni pirata in tempi rapidi.
Nonostante i successi dichiarati, come il blocco di 7mila indirizzi IP, ci sono stati anche casi controversi in cui siti non coinvolti nella pirateria sono stati bloccati. Il presidente di Agcom, Giacomo Lasorella, ha difeso la piattaforma, promettendo miglioramenti per ottimizzare le operazioni.
E voi cosa ne pensate della fase 2 di Piracy Shield?
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