L’operazione internazionale contro la pirateria audiovisiva ha portato allo smantellamento di una vasta rete di IPTV illegali, che ha coinvolto 102 indagati e ha portato al sequestro di oltre 2500 canali.
Coordinata dalla Procura distrettuale di Catania, con il supporto di forze di polizia da vari paesi europei e organizzazioni come Eurojust ed Europol, questa operazione rappresenta la più ampia azione mai intrapresa in Italia contro la pirateria informatica.
Durante l’operazione, sono stati effettuati 89 perquisizioni in diverse regioni italiane e in altri stati, incluso il Regno Unito e la Romania, grazie a un imponente schieramento di 270 operatori della Polizia Postale. Le indagini, durate oltre due anni, hanno rivelato l’esistenza di un’infrastruttura informatica capillare e complessa che serviva illegalmente più di 22 milioni di utenti.
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Gli indagati, tra cui soggetti catanesi e olandesi, utilizzavano sistemi sofisticati per captare e rivendere contenuti audio visivi protetti da diritti d’autore, generando un giro d’affari illegale di circa 250 milioni di euro al mese.
Le forze di polizia hanno anche sequestrato criptovalute e denaro contante, mentre le indagini hanno rilevato l’uso di identità fittizie e applicazioni di messaggistica crittografata per eludere la sorveglianza. Ulteriori approfondimenti hanno permesso di localizzare server in Romania e Hong Kong, utilizzati per distribuire i segnali piratati in Europa. Questo intervento ha messo in evidenza la portata della pirateria audiovisiva, stimando un danno annuale di circa 10 miliardi di euro alle aziende legittime del settore Pay TV.
Le città italiane coinvolte nell’operazione includono Catania, Napoli, Roma, Milano e molte altre, sottolineando l’ampiezza della rete investigativa e l’impatto globale della pirateria IPTV.
E voi cosa ne pensate dello smantellamento di una vasta rete di IPTV illegali?
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