Se non ne hai mai visto uno dal vivo, tranquillo: non sei il solo.
Il Dyson Zone — cuffie con purificatore d’aria integrato — è ufficialmente uscito di scena. Dopo appena due anni sul mercato, Dyson ha deciso di interrompere la produzione di quello che doveva essere un gadget rivoluzionario. E invece? Un flop colossale.
Cosa doveva essere Dyson Zone?
Un paio di cuffie over-ear, con cancellazione del rumore, audio premium… e un purificatore d’aria davanti alla bocca, stile maschera futuristica.
Un progetto nato nel 2016, lanciato nel 2022 dopo sei anni di sviluppo. Dyson l’aveva pensato per le città inquinate, per chi voleva aria pulita e musica in un unico dispositivo.
Peccato che quasi nessuno l’abbia comprato.
Perché è stato un fallimento Dyson Zone?
Ecco i motivi principali:
- Prezzo fuori scala: 949€, un’esagerazione anche per gli audiofili più estremi.
- Design troppo “particolare”: sembrava uscito da un film distopico. Troppo strano per indossarlo in pubblico.
- Messaggio confuso: era una cuffia? Un purificatore? Entrambi? Dyson stessa ha ammesso che “era difficile spiegare a cosa servisse”.
- Domanda bassissima: ne hanno venduti pochi esemplari, quasi tutti rimasti in magazzino.
Parola di Dyson
Jake Dyson (figlio del fondatore) ha confermato che il progetto è stato archiviato.
Testuali parole:
“Abbiamo imparato che l’aspetto conta tanto quanto la funzione.”
Un modo elegante per dire che il design ha ammazzato l’intero progetto.
E adesso?
Al posto delleDyson Zone, Dyson ha lanciato le OnTrac: cuffie normali, senza purificatore, ma con ottimo audio e ANC.
In pratica, hanno fatto marcia indietro e hanno ascoltato il mercato.

Morale della storia?
Anche i colossi sbagliano. Dyson ha investito milioni in un prodotto troppo avanti per i tempi (o semplicemente sbagliato).
Ma almeno ci hanno provato. E ci hanno ricordato che innovare è rischioso — ma anche necessario.

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